GIULIA SCARTOZZI
Nata nel 1987 a Montegranaro (MC), Giulia abita dai tempi dell’Università a Macerata, dove frequenta il corso di Lettere moderne. Tra un libro e una passeggiata si diletta a scrivere poesie.
Motivazione del premio
Con il suo ritmo sincopato e le sue immagini, suggestive prima e potenti poi, questa poesia fa vivere al lettore l’avanzare incerto dei passi nella nebbia, all’interno un mondo distorto in continua trasformazione che, in un incessante vorticare di cambi di scena, si trasforma progressivamente in un incubo.
Mi perdo
Di nuovo
la nebbia
tutto intorno. Sagome indistinte
si avvicinano
poi sembrano
sparire. È come cadere. Ad ogni passo
il vuoto, fino al passo successivo
e poi accorgersi
che si può avanzare
ancora. Alternanza
tra ciò che è materia
e l’intangibile
effimero e
senza tempo. Sguardo che vede
ma si perde
in un oltre
frantumato. Meta balorda
di un futuro
senza sogni. Resto immobile
mentre tutto
muta
si infrange
percezione distorta
di uno spazio
evanescente. Tempo sospeso
tra consapevolezza
e istinto
origine primordiale
in un vortice
di ricordi, scia nebulosa
immagini
che svaniscono
in un continuo
trasformarsi
senza tregua
per poi
rinascere
in danza
ancestrale. La nebbia si
insinua
perfida,
si avvinghia
come mani che si
allungano
e stringono
fino a dentro
le mie certezze.
Mi affaccio a guardare ciò che non c’è.
Spicco il volo,
cado a terra.
Terra senza cielo.